La costruzione
La Cappella di Palazzo Farnese è posta al primo piano dell'edificio sul lato sud e per le sue dimensioni aveva la funzione di una vera e propria chiesa; è infatti un'aula a se stante, separata dall'appartamento ducale affrescato e, per le sue grandi dimensioni e per la sua struttura a pianta centrale, si può ricondurre al modello di cappella palatina di tipo rinascimentale, di differente forma però rispetto alle cappelle dei grandi palazzi dei sec. XVII e XVIII, che hanno solitamente uno sviluppo longitudinale. La destinazione originaria era quella di luogo per cerimonie e devozioni liturgiche per i duchi e la corte, ma anche quello di cappella musicale, in coerenza con la presenza della cappella di corte interna ai palazzi delle grandi dinastie signorili: Estensi, Gonzaga, Medici, Sforza.
Nel progetto del Vignola (1560-1564) non era previsto uno spazio di esclusiva funzione religiosa, bensì piccoli oratori (capeline) inseriti nei singoli appartamenti ducali, riservati, privati, in cui potevano essere ammessi soltanto gli intimi dei sovrani. In verità non c'è la prova che il Vignola non volesse una grande cappella a pianta centrale integrata nel palazzo, poiché non ci è pervenuta finora la pianta originale del primo piano In effetti si conosce un'unica sua opera progettata a pianta centrale: Santa Maria Scala Coeli presso l'Abbazia di San Paolo alle Tre Fontane a Roma, commissionata al Vignola dal card. Alessandro Farnese e realizzata nel 1583 (10 anni dopo la morte di Jacopo) da Giacomo Della Porta, che può aver rimaneggiato il progetto.
Le affinità tra la Cappella Ducale di Piacenza e quella chiesa si ritrovano nella pianta ottagonale con absidi angolari e nell'ampiezza della cupola. Inoltre nel vasto e multiforme patrimonio architettonico farnesiano una chiesa a pianta centrale si può ritrovare all'isola Bisentina, luogo sepolcrale della famiglia Farnese fino al duca Pier Luigi. Qui la chiesa dei SS. Giacomo e Cristoforo, attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane, si propone proprio come un santuario a pianta ottagonale e con notevole elevazione verticale. Un ipotesi su cui lavorare potrebbe essere quella di verificare se la Cappella sia stata ripresa da un disegno vignolesco presente nello studio romano dal fedele G. F. Testa, l'architetto novantatrenne, che aveva sempre seguito il Vignola (1507-1573) e che nel 1589 trasmise al principe Ranuccio Farnese i disegni e il modello del palazzo; l'altra ipotesi è quella di verificare se l'ing. Lattanzio Papio (l'unico tecnico citato nei documenti) sia effettivamente intervenuto sul progetto, estendendo l'incarico di occuparsi degli ornamenti in pietra.
Il fatto è che la Cappella è risolta in modo in parte accademico, in parte originale: sulla pianta ottagonale di ascendenza bramantesca o sangallesca si inseriscono le quattro absidi (che riprendono lo sviluppo degli angoli del palazzo verso il cortile), soluzione del tutto vignolesca, e si pongono le due cantorie per organo e musici a chiudere il presbiterio, che prefigurano una nuova scenografia. Dopo la ripresa dei lavori di costruzione del palazzo nel 1589, che si erano interrotti vent' anni prima al piano terreno, la prima traccia dell'idea di una chiesa si ha nel 1591 e un'indicazione più concreta si ritrova nel sollecito inviato da Bernardino Panizzari detto il Caramosino, costruttore del Palazzo, al duca Ranuccio (3 ottobre 1596) per ottenere il suo assenso, che giunse, per cui si fece il modello e si passò alla realizzazione quando ormai lo scalone era realizzato. La chiesa risultò terminata nel 1598 e rifinita l'anno dopo. Il modello in legno del Palazzo (“un modello della fabbrica nova della cittadella”), e probabilmente anche della Cappella, è ancora registrato tra i beni presenti al n.122 dell'Inventario compilato verso il 1730, in copia presso un archivio privato piacentino; andò forse disperso o distrutto durante il trasferimento dell'eredità farnesiana a Napoli nel 1736.
Di chi fu l'idea della chiesa al primo piano del Palazzo costruita dal Caramosino? Il Vignola può essere riconoscibile in alcuni elementi stilistici, il duca la approvò e certamente il card. Odoardo contribuì in qualche modo a renderla più bella e grande. Forse fu proprio per iniziativa dei due fratelli, il duca e il cardinale, che prese corpo il grande progetto, come era sempre avvenuto in Casa Farnese; il card. Odoardo in quegli stessi anni infatti aveva avviato importanti lavori nel palazzo di Roma: grandiosi soffitti lignei intagliati, sculture dedicate al padre Alessandro, l' ammirato condottiero nella guerra di Fiandra, affreschi realizzati da Annibale Carracci, che fu suo pittore dal 1595 al 1605. A lui si deve uno dei capolavori dell'arte di tutti i tempi, la Galleria di Palazzo Farnese a Roma .
* L'immagine raffigura: Cappella Ducale, Planimetria e sezione,1596.